Il copyright riconosce all’autore di un’opera di ingegno una serie di diritti esclusivi. Questi diritti non si applicano solo alle opere di scrittori e artisti famosi ma a chiunque abbia creato un’opera – scritto un romanzo, dipinto un quadro, composto una canzone, scattato una fotografia – anche se sconosciuto al grande pubblico. Oggi, grazie al web, possiamo essere tutti autori e utilizzatori di opere protette da copyright. E’ quindi molto importante capire cosa significa il copyright per tutelare i propri diritti e per non violare quelli degli altri. Leggendo questo articolo, scoprirai il significato di copyright, quando puoi vantare i diritti d’autore e le differenze con la registrazione del marchio.
Diritto di Copyright: sempre gratuito
Se ti stai chiedendo che cos’è il copyright o come registrare un copyright sappi che poesie, romanzi, dipinti, sculture, film, software… sono tutte opere creative che possono ottenere copyright o diritto d’autore senza dover compiere alcuna formalità o pagare alcunché. Diritti d’Autore e copyright sono infatti una forma di protezione giuridica riconosciuta automaticamente dalla legge a tutte le opere d’ingegno che hanno queste due caratteristiche:
1) Creatività
Quando pensiamo al diritto d’autore, la mente corre ai grandi scrittori, ai registi, ai musicisti e agli artisti di fama internazionale. In realtà è autore chiunque abbia creato un’opera, anche divulgativa – come un documentario o l’articolo di un blog – che sia creativa perché è il risultato di una scelta estetica e stilistica personale.
2) Forma espressiva
Il copyright tutela la forma espressiva dell’opera, dunque anche a ciò “che non si vede”. Per esempio, in un film, in un romanzo o in un’opera teatrale vengono tutelati anche la trama e le caratteristiche dei personaggi.
Copyright: Non Protegge l’Idea in Sé
Quindi, se un autore di teatro fa propria una trama generale nota, è libero di usarla per le sue pièces, senza dover chiedere il consenso all’autore: può quindi riprendere una storia già conosciuta al pubblico, ma deve utilizzare personaggi diversi, con nomi diversi e scriverla in modo differente per non violare il diritto d’autore altrui.
Differenza tra marchio e copyright
Spesso chi non è del settore non ha ben chiara la differenza tra marchio e copyright. In molti infatti credono che si tratti della stessa cosa, ma non è così. Non esiste infatti una “registrazione copyright” al pari di quanto avviene per la registrazione del marchio.
Il marchio è un segno che serve a distinguere un certo prodotto, servizio o azienda dalla concorrenza. Può essere un nome o una figura. Indica l’origine imprenditoriale di un dato bene o servizio. Può essere registrato – se rispetta i criteri previsti dalla legge – ed essere tutelato per determinate categorie merceologiche e in territori precisi. Ha una validità limitata nel tempo – in Italia e in Europa vale 10 anni – e va rinnovato per poter conservare la tutela. Inoltre, la protezione data dal marchio registrato è data dal momento in cui il suo titolare lo deposita presso l’Ufficio marchi chiedendone la registrazione, mentre il diritto d’autore, come vedremo fra poco, sorge nel momento stesso in cui nasce l’opera d’ingegno, senza vincolo di registrazione. “Registrare copyright” o “depositare copyright” non dovrebbe quindi essere una tua preoccupazione, a differenza di quanto dovrebbe invece avvenire per il marchio.
Ottenere il diritto d’autore: come e quali diritti vengono riconosciuti
Il diritto d’autore nasce con la creazione dell’opera. Quindi, a differenza del marchio e del brevetto, per ottenere la tutela dei diritti di autore non è necessario presentare una domanda di deposito ma basta poter dimostrare di essere gli autori dell’opera e di averla creata per primi.
Come provare di essere i veri autori di un’opera?
È sufficiente dimostrare l’avvenuta pubblicazione della stessa, a proprio nome, in una data determinata.
La strada più semplice per dare la prova certa di una data è, in realtà, quella di depositare l’opera pubblicata presso un ente che possa certificare la data stessa di pubblicazione.
In Italia rivolgendosi alla SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori), si ottiene l’attestazione della data di pubblicazione o, comunque, un attestato relativo all’opera creata.
Per legge, chi si dichiara autore di un’opera viene considerato tale fino a prova contraria e il diritto si estende a tutti coloro che l’hanno creata, cioè ai coautori.
Tuttavia, non è sempre detto che l’opera appartenga a chi l’ha creata, non potendo l’autore considerarsi sempre proprietario della stessa.
Quando viene creata nell’ambito di un rapporto di lavoro subordinato o di committenza, infatti, l’opera di norma appartiene al datore di lavoro o al committente.
Il diritto d’autore protegge:
- opere letterarie
- opere scientifiche
- opere didattiche
- opere religiose
- opere teatrali
- opere coreografiche
- opere fotografiche
- opere cinematografiche
- opere musicali
- opere figurative
- opere dell’architettura
- banche dati
- programmi per elaboratore
La tutela non copre solo l’opera tale e quale ma anche le sue traduzioni – pensiamo ai libri, alle battute dei film e alle canzoni – le sue modifiche e i suoi adattamenti, per esempio la trasposizione cinematografica o teatrale di un romanzo e viceversa.
I diritti dell’autore: quali sono, durata, licenze e concessioni
L’autore ha il diritto di utilizzare economicamente la sua opera e che gli venga riconosciuta la paternità di ciò che ha creato. Nel primo caso si parla di diritti di utilizzazione economica dell’opera, nel secondo di diritti morali. In quanto titolare di questi diritti, l’autore può anche decidere di trasferirne una parte ad altri, fatta eccezione per i diritti morali che sono “inalienabili”, quindi non cedibili a soggetti terzi
Diritti economici sull’opera d’ingegno
L’autore può decidere della sua opera come vuole. Può pubblicarla e usarla in ogni forma e modo, riprodurla con qualsiasi mezzo, rappresentarla, diffonderla, distribuirla, tradurla, prestarla e noleggiarla. Sono i diritti primari sull’opera, che spettano solo all’autore e ai soggetti autorizzati dall’autore, normalmente dietro il pagamento di un corrispettivo.
Diritti morali dell’autore
Chi crea un’opera ha il diritto ad essere riconosciuto come il suo autore e quindi può opporsi a qualsiasi modifica che possa ledere il suo onore e la sua reputazione. Tali diritti, come abbiamo visto sopra, non sono cedibili.
Diritti dell’autore: quali sono, durata, licenze e concessioni
L’autore ha diritto di utilizzare economicamente la sua opera e di essere riconosciuto come il creatore. I diritti economici includono la pubblicazione, riproduzione, rappresentazione e distribuzione dell’opera.
L’autore può anche decidere di cedere o dare in licenza i propri diritti economici sull’opera ad altri, gratuitamente o, in genere, in cambio di un corrispettivo.
Nel primo caso l’autore e l’acquirente sottoscrivono un contratto di cessione. Normalmente con questo tipo di contratto l’acquirente diventa proprietario dell’opera, ma i diritti morali d’autore restano a chi l’ha creata.
Nel secondo caso, invece, sottoscrivono un contratto di licenza.
Con questo accordo l’autore rimane proprietario dell’opera ma concede il diritto di sfruttamento ad altri, per un periodo di tempo definito o per un certo scopo. I diritti morali, invece, non possono essere ceduti (sono inalienabili) e garantiscono il riconoscimento dell’autore e la protezione della sua reputazione.
Per poter utilizzare un’opera è sempre necessario il consenso dell’autore?
No, esistono (limitati) casi in cui si può usare un’opera protetta da copyright senza dover chiedere l’autorizzazione.
Copyright: Utilizzo di opere protette senza autorizzazione
Abbiamo visto che i diritti che derivano dal copyright spettano solo al creatore dell’opera o ad altri soggetti autorizzati dall’autore. Tuttavia, la legge prevede delle eccezioni.
Un’opera protetta da diritto d’autore può essere usata liberamente – senza dover chiedere il consenso a chi l’ha creata o a chi ha, sulla stessa, dei diritti – se viene solo citata o riprodotta in forma molto parziale e, comunque, solo a fini scientifici o didattici. Quindi non può essere usata a scopo di lucro e in ogni caso va sempre riportata la fonte: nome dell’opera, autore e traduttore.
Durata del diritto d’autore
L’autore ha il diritto di utilizzare economicamente la sua opera per tutta la vita. Inoltre, i diritti d’autore durano – a beneficio degli eredi – fino a 70 anni dopo la morte dell’autore. Dopo tale lungo periodo, l’opera diventa di pubblico dominio e può essere sfruttata economicamente e distribuita anche da altri.
Emblematico è il caso dei grandi classici della letteratura, che vengono pubblicati liberamente da diverse case editrici, senza violare alcun copyright.
Ci sono dei limiti?
Sì, l’opera il cui autore è deceduto da più di 70 anni può essere pubblicata purché non si ledano la reputazione o l’onore del suo creatore.